lunedì 22 dicembre 2008

Quello che non sa

Io non so.
non so orientarmi in città, non so dove andare a fare l'aperitivo, non so chi è questo o quello, non so riconoscere la gente che dovrei riconoscere nei locali, non so usare final cut, non so usare i programmi del Mac da professionista, non so cosa va e cosa no, non so qual'è il locale giusto, quello sbagliato o quello medio, da infrasettimana, non so perchè tutti dicano "ci vediamo in Duomo, in S. Babila, in Ripamonti, in culo?", non so come fare le cose in modo geniale, non so capire citazioni colte, citazioni di costume, non so perchè mi fa schifo il fumo/canne/la redbull, non so perchè mi si prende per il culo, non so perchè tutti mi stanno attorno se sono così ignorante/idiota/indietro, non so perchè sono qui a scrivere ste cose, non so perchè non mi viene più di fare certe cose, non so perchè devo essere io a fare certe cose, non so perchè ascolto ancora certa gente, non so perchè non riesco a smettere, non so chi ha fatto l'ultimo film fighissimooo, non so perchè dall'oggi al domani sono diventato demodé, non so perchè non prendo certa gente a sputi in faccia, non so perchè non scuoto i miei amici perchè si riprendano, non so perchè sono ancora qui, non so perchè a me il Natale piace, non so perchè mi emoziona sentire certe canzoni, non so perchè mi smono in tempo zero a sentirne altre, non so perchè dovrei stare zitto, non so perchè tutto gira sbagliato, non so perchè ogni tanto non sopporto niente, non so perchè non mi fido, non so perchè mi fido troppo, non so perchè non sono interessante.
non so se mi frega qualcosa di tutto questo.

domenica 14 dicembre 2008

Empty 'n decayed

Remember that?
io si. era quando l'unica preoocupazione risiedeva nella scelta di che esercizi fare davanti alla tv e che ragazza invitare ad uscire, fermarsi fuori, in macchina, a parlare fino alla sfinimento e, se succedeva qualcosa, portare la serata ad una fine decente. Già allora, nella terra del non-pensiero, la vita si profilava come una vera inculata. Senza lubrificante.
Ora ne ho la conferma, bruciante e dolorosa. Il dolersi, affondare in una valle di lacrime, pensare a cosa fare e rispondersi "niente, che cazzo vuoi fare?" sono solo palliativi per impazzire e fare l'estremo gesto.
Un pò di fiato per me. Ma da domani si torna in apnea.
"Ci sono priorità", ecco, esatto. Una delle mie è tagliare i rami secchi, con un coltellino, no meglio con una limetta per unghie, così che i fottuti bastardi abbiano indietro il dolore, l'ansia, i pensieri che mi hanno causato. Le cose fatte senza pensare, che tanto loro non ci sono dentro come me, non lo saranno mai. Io faccio il mio fino a qui. Mai oltre.
Ma è oltre che ci sono le certezze, le dimostrazioni, i segni che a qualcuno fotte qualcosa.
Ma no, ma rimaniamo al di qua, nella nostra piccola routine, lavoro-ragazza-alcool-canna.
Mi viene il vomito. Ma proprio il disgusto.
Devo avere i coglioni per due? Nessun problema.
Bene, sei già storia.