venerdì 7 novembre 2008

Me ne lavo le mani

Mai, mai esagerare.
L'ho fatto e prontamente arriva la smentita. Dura come il rinculo di un colpo di mazza sul granito, di quelli che le vibrazioni sembrano shakerarti il cervello e i denti battono così forte che potrebbero sprofondare nelle gengive.
Facciamo che anche questa entra nella definizione "quelli a cui nessuno ha mai regalato niente" per da quellI passiamo a quelO.
Il mulo.O anche "popolino". Si, bello.
Il popolino, presente no? teniamo il popolino nell'ignoranza, nella povertà, nell'ingenuità.
Ma senza popolino non si mangia, cara aristocrazia.
Nemmeno il vino che vortica nei calici ci sarebbe senza il popolino.
Dio, almeno i romani indicevano dei giochi pubblici...qualche spargimento di sangue, tridenti, spade, muscoli e fauci...ed erano tutti contenti.
Ci ggiochi, ci ggiochi, piano piano ti ammazza.

3 commenti:

alehcim81 ha detto...

Ciao,
grazie per il commento sul mio blog!
Senti un pò ma non è che un pò ti ispiri a Bukowski?

alehcim81 ha detto...

Di Bukowski io ho tentato di leggere solo il taccuino ma non ci sono riuscita,mi sono rotta prima della fine.
Ho comprato anche una raccolta di poesie LA CANZONE DEI FOLLI, proverò con quella magari riesco ad apprezzarlo un pò di più,tu che dici?
Ti posso aggiungere ai blog amici?

alehcim81 ha detto...

Seguirò il tuo consiglio,intanto ti ho aggiunto tra i blog amici!