lunedì 30 marzo 2009

I nomi non valgono niente.


- E' quello che penso ogni minuto, ogni secondo.
-Davvero?
- Si.
- Perchè?
- Quando vedo cose alla tv, quando sento cose cose assieme a quelle che vedo sullo schermo, quando l'anello mancante balla vestito da meccanico e distrugge una 128. Io lo penso. E sono solidale con la 128. Da sola ha lavorato di più dello scimmione che le balla intorno e la distrugge a mazzate. Chissà quanti viaggi ha fatto, senza mai un imprevisto, tranquilla nella sua andatura modesta, senza fretta.
- Solo questo?
- Beh, no. Anche quando dovrei imparare dallo scimmione: lui tiene corsi. Di storia dei primati? di scimmioneria? di salto con la liana? di cosa??
- Non lo so, tu lo sai?
- Si. 
- E dunque?
- Bha management e strategia di sfruttamento delle conoscenze, delle coscienze e dei nomi, appunto. Altro che "non valgono niente". 
- Non sto capendo molto.
- Io non ho mai capito, dico solo i fatti... che non capisco. Cazzo, se capissi non sarei certo qui a parlare con te. Sarei in giro per l'Italia a spruzzare la mia arte su folle adoranti a bocca aperta.
- Ah grazie. E io che ti sto ad ascoltare...se hai di meglio da fare puoi anche andartene.
- No.
- Lo prendo come un complimento. Lieto di esserle utile, sua maestà...
- Beh, guardati attorno. Siamo solo io e te. Mica hai molta scelta. O me o nessuno.
- Non è male "nessuno". Almeno è un pò più positivo di te. E meno noioso. 
- Dici? prova. Poi mi fai sapere.
- Che cazzo, ci provo si! Sai cosa? Lo faccio subito. Ora mi alzo e cammino dritto nella direzione opposta a dove sei tu. 
- Vai, vai pure.
- Infatti. Addio.




- Oh, rieccoti! Il timido ascoltatore è tornato dall'orco cattivo. Ah ah! Avevo ragione.
- Ho girato per molto tempo, molti luoghi, molta luce e molto buio. 
- E ?
- E mi avrebbe fatto comodo il tuo continuo borbottare. Di notte mi sentivo talmente solo che avrei voluto dividere il mio corpo in singoli atomi e ricoprire il pianeta. E' quanto di più simile ad un abbraccio sono riuscito a immaginare. Dormire sotto un cielo stellato d'estate è bello, per qualche tempo. Poi ti sembra di essere schiacciato da due forze, una pesante sotto la tua schiena e una leggera sulla tua faccia. Perchè stelle, luna, sole, aria, tutto ti guarda silenzioso e aspetta che tu faccia un passo falso per sorridere della tua stupidità.
- Mi somigli molto più di prima.
- Non ne sono contento. Ma è vero.
- Quindi ho ragione?
- Si. 
- Lo sapevo. Ti serviva del tempo.
- Per cosa?
- Per capire.
- Cominci a innervosirmi. Capire cosa??
- Che i nomi valgono eccome. Sono tutto quello che sei. 

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